Marcella Burderi, Il grande silenzio dell’altopiano, Edizioni Associazione Dialogo,2013.

Cosa rimane oggi di quell’enorme patrimonio orale e produttivo che fino a non molti anni fa ha costituito l’unico denominatore comune di conoscenze e di competenze della gente di Sicilia? Da questo interrogativo nasce l’esigenza dell’incontro con i depositari dell’antico sapere ritenuto un forte collante capace di ridimensionare le differenze sociali. Per dare una risposta, non  rimaneva che contattare i protagonisti: gli anziani, ultimi custodi di tracce, di storie, di eventi. A seguito della raccolta di così numerose testimonianze, era importante codificarle in un libro, perché non andassero perdute.

Il libro è diviso in tre parti e ciascuna di esse introduce a delle tematiche inerenti la vita nell’altopiano ibleo. All’interno di ogni capitolo viene sviluppata una specifica tematica attorno alla quale si aprono spiragli verso altri argomenti come accade quando ci si incontra e si chiacchiera del più o del meno.

Ogni capitolo è introdotto da epigrafi che anticipano il senso del contenuto e fanno parte di una collezione di 140 testi, selezionati e organizzati per temi, che è possibile ascoltare nel cd allegato.

In chiusura di ogni capitolo le fotografie, scattate dall’autrice durante gli incontri con i protagonisti, ritraggono sia luoghi sia momenti di lavoro

Una delle novità che distingue il risultato della ricerca sta nel fatto che quando ad indagare sul patrimonio folclorico erano gli studiosi fino a trenta, quaranta anni fa, interpreti del precursore di tutti, Serafino Amabile Guastella, la trasmissione orale nelle comunità iblee era il principale modo per rinsaldare legami comunitari. In linea di continuità, oggi, quel che resta va cercato casa per casa, persona per persona. Così, Il grande silenzio dell’altopiano diventa sguardo, gesto, memoria grazie ai nostri, forse ultimi, depositari delle conoscenze del passato. Dove c’è il silenzio c’è l’incanto della scoperta. Basta sostare o percorrere i sentieri dell’altopiano per udirne il suono e carpirne i significati.